Zafferano: l’oro rosso

Lo zafferano viene comunemente chiamato “ l’oro rosso”  sia per il suo colore rosso, poiché è ricco di carotenoidi, sia per il  suo costo elevato.

Lo zafferano, nome scientifico Crocus sativus,  è una piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Iridacee. La parte utilizzata per la sua produzione sono gli stimmi, dai quali si ricava la polverina utilizzata in cucina. Esso è tra le spezie più utilizzate, grazie alle sue proprietà organolettiche che lo rendono apprezzatissimo: aroma intenso, colore rosso e gusto deciso. Ottimo per la preparazione in cucina di risotti, secondi, dolci e tisane. 

Lo zafferano è povero di calorie e ricco di sali minerali e vitamine, quali potassio, fosforo e magnesio, vitamina C e folati. E’ un valido alleato per la cura e la prevenzione di molte patologie, in quanto ha molte proprietà terapeutiche:

  • Migliora le funzioni digestive;
  • Ha proprietà antinfiammatorie e disintossicanti;
  • Aiuta a sedare la tosse ed a liberare le vie respiratorie;
  • Può portare sollievo a gengive irritate;
  • Ha azione antidepressiva, perché il safranale e la crocina presenti nello zafferano incrementano i neurotrasmettitori del “buon umore”;
  • Grazie alle proprietà antiossidanti dei carotenoidi, anche la memoria e la capacità di apprendimento traggono benefici dall’assunzione di questa preziosa polverina;
  • Apporta benefici all’apparato cardiocircolatorio, fluidificando il sangue e diminuendo la pressione sanguigna;
  • Contribuisce a ridurre l’ipercolesterolemia;
  • Riduce i sintomi della sindrome premestruale e contrasta i dolori mestruali;
  • Combatte i radicali liberi, grazie alla presenza di antiossidanti in grado di contrastare i danni ossidativi dei radicali liberi e quindi di prevenire l’invecchiamento cellulare;
  • Regola la produzione di alcuni neurotrasmettitori cerebrali responsabili del tono dell’umore (come la dopamina, la noradrenalina e la serotonina), è in grado di placare l’ansia.

Lo sapevi che..

Lo zafferano non è privo di controindicazioni. Il consumo di questa spezia può essere tossico in elevate quantità. Già a 5 grammi possono comparire spiacevoli effetti collaterali quali emorragie, sonnolenza e vertigini. La dose giornaliera che si consiglia di non superare è di 1,5 grammi al giorno, difficilmente raggiungibile in cucina in quanto le bustine che vendono al supermercato solitamente contengono solo 0,1 grammo di zafferano.

Inoltre essendo altamente pregiato ma anche parecchio costoso, lo zafferano è spesso rimpiazzato da un surrogato detto Cartamo. Questa pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae, rappresenta un mediocre sostituto dello zafferano, avendo lo stesso colore, ma non il gusto, che ricorda solo lontanamente quello dell’originale.

Quindi facciamo attenzione, come si suol dire: non è tutto oro ciò che luccica!

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