Consumiamo circa 30 kg di zucchero pro capite l’anno. Vale a dire 30 pacchi di zucchero ciascuno, in soli 12 mesi, per lo più bianco. Sono davvero tanti!
Ma ci sono zuccheri migliori di altri? Cosa differenzia le diverse qualità? Pensiamo allo zucchero di barbabietola, allo zucchero bruno di canna o allo zucchero integrale di canna, il mascobado. Ciò che li differenzia tra loro è il processo di raffinatura, vale a dire il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero ricavato dalla barbabietola o dalla canna, al fine di estrarre il saccarosio dalle impurità presenti nella melassa. Rispetto allo zucchero bruno, quello bianco subisce un ulteriore processo di purificazione ulteriormente purificato: questo vuol dire che dal punto di vista chimico (e nutrizionale) consumare zucchero bianco o bruno è più o meno equivalente. La scelta più saggia, tra questi tipi di zucchero, è il mascobado, il quale è integrale, meno raffinato e più saporito (pertanto ci induce anche ad utilizzarne di meno).
I dolcificanti
Alternative molto gettonate allo zucchero sono i dolcificanti, naturali ed artificiali. Essi possono essere proposti come dolcificanti per le nostre bevande calde, oppure possiamo trovarli nascosti in snack e bevande light. I dolcificanti naturali sono rappresentati dai polialcoli, come mannitolo, sorbitolo, o maltitolo, composti naturali i quali hanno un minor impatto sulla glicemia ed un potere dolcificante inferiore rispetto allo zucchero classico, ma non sono privi calorie. Il loro svantaggio maggiore è l’effetto lassativo che essi possono esercitare. Se ne consiglia dunque un uso limitato ed una attenta analisi dell’etichetta.
I dolcificanti artificiali invece sono da escludere, preferibilmente: parliamo di aspartame, saccarina, sucralosio. Sono privi di calorie e non causano picchi glicemici, ma esercitano un’influenza negativa sulla flora batterica intestinale, ed in particolare gonfiore addominale e spesso crampi nei soggetti più sensibili o che ne abusano. Inoltre alcuni di essi, come l’aspartame, sono sotto la lente di ingrandimento di scienziati e agenzie per la salute, per il loro rischio cancerogeno.
Questi dolcificanti, utilizzati tal quali nel caffè oppure negli snack dietetici ci illudono solamente di spegnere la fame senza ingrassare, poiché altera la produzione, da parte dell’organismo, degli ormoni che “rallentano” lo svuotamento gastrico e promuovono il senso di sazietà. Anche in questo caso, avremo voglia di mangiare ancora.
Alternative allo zucchero
Una valida e più naturale alternativa allo zucchero, per dolcificare il caffè, è la stevia. Il suo estratto infatti rappresenta un dolcificante naturale privo di calorie, privo di rischio cancerogeno. Meno allettante è il fruttosio, in quanto esso non solo non aiuta a soddisfare il senso nostro di sazietà (dunque avremo ancora fame), ma può addirittura portare ad un aumento dei trigliceridi nel sangue.
Perché invece non provare la cannella? Non solo è buonissima nel caffè, ma esercita anche una spiccata azione antinfiammatoria ed antiossidante. Risulta essere un valido aiuto contro il gonfiore addominale e pare essere in grado di combattere i fastidi della sindrome pre-mestruale ed i crampi del ciclo.
E per preparare i nostri dolci? Potremmo usare il miele per esempio, o la marmellata (magari fatta in casa oppure a ridotto contenuto di zuccheri), la frutta secca, la frutta secca.