Pesche: zuccherine e succulente

La pesca è il frutto di un albero originario della Cina arrivato poi in Persia, quindi successivamente in Europa e in Italia ai tempi dell’Impero Romano. Gli occidentali avrebbero infatti scoperto la pesca in Persia durante le conquiste di Alessandro Magno, e credendo che provenisse proprio da questa regione la chiamarono “persica”.  

Il pesco è un albero da frutto parente del nocciolo, delle mandorle, delle ciliegie, delle prugne e delle albicocche. L’unica parte edibile della pianta è il frutto: foglie, fiori e la mandorla contenuta nel nocciolo della pesca contengono una sostanza tossica chiamata amigdalina.

La polpa delle pesche è color giallo o bianco-verdastro a seconda della varietà, la polpa bianca è in assoluto quella più dolce e succosa; la morbidezza e la compattezza sono dovute all’elevato contenuto di acqua ed alla buona concentrazione di pectina.

Le pesche si deteriorano facilmente, anche quando non sono mature; bisogna maneggiarle con cura, altrimenti se ammaccate si deteriorano ancora più in fretta. Inoltre la polpa si ossida se esposta all’aria e diventa scura; per evitare l’inconveniente, bisogna mangiarla appena sbucciata oppure irrorarla di succo di limone, arancia o lime. Tollerano bene la conservazione in frigorifero, tuttavia è preferibile rimuovere il nocciolo che conferisce un sapore amarognolo.

Sono tra i frutti estivi più apprezzati perché sono molto dolci, zuccherine e succolenti, hanno una buccia sottile facilmente masticabile o comunque eliminabile con semplicità da chi preferisce consumarle sbucciate. Ad oggi, il mercato delle pesche è in continuo sviluppo, in quanto sono tra i frutti di cui vengono coltivate e commercializzate il maggior numero di varietà.

Quali sono le principali varietà?

Pesca GIALLA è probabilmente la tipologia più nota e amata di questo frutto estivo, si caratterizza per la polpa di colore giallo vivace e per la pelle vellutata.

Pesca BIANCA ha polpa bianca e filamentosa e presenta una buccia vellutata come la pesca gialla classica.

PESCANOCE questa varietà di pesca è detta anche semplicemente nettarina, ha polpa gialla e pelle liscia e rossastra.

Pesca TABACCHIERA è chiamata anche saturnina o saturnia. Ha una forma piatta e schiacciata, polpa bianca ed è molto più dolce rispetto alle classiche pesche sferiche. In Italia la coltivazione della pesca tabacchiera è diffusa soprattutto in Sicilia e nelle Marche.

Pesca PERCOCA conosciuta anche come percoca o pescocca, è una varietà di pesca a polpa gialla compatta e aderente al seme. Sono particolarmente note per la loro coltivazione in Campania, Puglia e Calabria;  vengono utilizzate per preparare frutta sciroppata, succhi e vino aromatizzato.

Come si consumano?

Ovviamente le pesche sono ottime da consumare così come sono, rappresentano un perfetto spuntino; si possono però mangiare anche in macedonie, succhi fatti in casa e frullati, oltre che per realizzare torte e crostate, confetture e budini, senza dimenticare le classiche pesche sciroppate da preparare come conserva.

La pesca, consumata fresca, è un frutto poco calorico, apporta solo 30 calorie ogni 100 grammi di peso (una pesca media pesa circa 200gr, quindi 60 kcal) ed è quindi consigliato anche a chi sta seguendo un regime dietetico ipocalorico. Il basso contenuto calorico della pesca è dovuto al fatto che il frutto ha polpa particolarmente ricca di acqua: circa l’85% del peso. Questa caratteristica fa della pesca un frutto dissetante ma anche remineralizzante, infatti è una buona fonte di minerali come potassio, fosforo, magnesio e calcio. Una pesca di medie dimensioni assicura già il 47% del fabbisogno quotidiano di potassio; l’abbondanza di questo minerale assicura al frutto una buona efficacia diuretica e depurativa. La pesca consumata fresca è anche una ricca fonte di vitamine, soprattutto A e C.

Le pesche sono frutti ben digeribili e, per tale motivo, sono tra quelli più spesso inclusi nella dieta di chi soffre di problematiche gastriche o intestinali, soprattutto perché stimolano la secrezione dei succhi gastrici.

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