Parametri antropometrici e peso ideale

Durante una prima visita nutrizionale e nelle successive visite di controllo, uno dei primi step effettuati dal professionista è la presa dei parametri antropometrici del paziente.

Questi servono a determinare la composizione corporea e lo stato di alimentazione (e anche di salute) della persona. Nei giovani, ad esempio, sono importanti per valutare lo sviluppo fisico, in un soggetto che segue una dieta dimagrante sono importanti per valutare l’andamento del percorso alimentare, in un paziente sportivo sono utili per valutare ricomposizione corporea, etc.  

L’antropometria può aiutare anche a capire il somatotipo della persona, se è ectomorfo (corpo alto, poco muscoloso, esile), endomorfo (spalle strette, fianchi larghi, grasso corporeo più o meno elevato) e mesomorfo (peso forma, muscoloso, postura corretta). 

Quali sono i parametri antropometrici?

Gli elementi essenziali per definire antropometricamente un paziente sono altezza e peso, rilevabili con strumenti noti (stadiometro e bilancia); attraverso questi due dati si può risalire all’Indice di Massa Corporea (IMC) o anche conosciuto come BMI (Body Mass Index) che permette di classificare il soggetto in un intervallo preciso: 

  • 16< BMI < 18,49 SOTTOPESO  
  • 18,50< BMI <24,99 NORMOPESO
  • 25< BMI <29,99 SOVRAPPESO
  • 30< BMI<34,99 OBESITà I GRADO
  • 35< BMI< 39,99 OBESITà II GRADO
  • BMI >40  OBESITà GRAVE  

Il BMI si calcola dividendo il peso corporeo espresso in kg per l’elevazione al quadrato della statura espressa in metri: peso kg\altezza m² 

Nonostante sia un parametro fondamentale, non è sufficiente per definire la composizione corporea della persona; un soggetto sportivo potrebbe avere uguali altezza e peso di un soggetto non sportivo, ma la loro composizione corporea sarà sicuramente differente: nello sportivo prevarrà una percentuale di massa magra con una migliore composizione corporea, nonché fisica, e migliore stato di salute! 

Peso ideale

Conoscendo il peso, l’altezza e l’età del soggetto, si può definire il Peso ideale. Esistono diverse formule matematiche ottenute da numerosi studi scientifici effettuati su grande scala. Tra le più conosciute c’è la formula di Lorenz (che non  tiene conto dell’età e del peso):  

Peso ideale Uomini = altezza in cm – 100 – (altezza in cm – 150)/4 

Peso ideale Donne = altezza in cm – 100 – (altezza in cm – 150)/2 

Altri dati utili sono le circonferenze fisiche: circonferenza di vita, fianchi, braccio sono quelle più utilizzate. Tra queste, quella di maggiore rilievo, è sicuramente la circonferenza della vita perché è un parametro utilizzato come indice predittivo del rischio di malattie cardiovascolari. Nelle donne il rischio è elevato quando la circonferenza vita è superiore a 88cm, negli uomini quando è superiore a 102cm. 

Le circonferenze ci indicano anche dove tendiamo ad accumulare il grasso, definendo il proprio morfotipo: androide (con accumulo adiposo prettamente sull’addome), ginoide (con accumulo su cosce e sedere) oppure misto.  

Plicometria

Una volta prese le circonferenze si può proseguire prendendo le misure delle pliche adipose attraverso uno strumento specifico: il plicometro. La plica adiposa è lo spessore di una piega costituita dalla cute e dal relativo tessuto adiposo sottocutaneo in un punto specifico del corpo.

La plicometria, attraverso formule predittive, stima la percentuale di grasso corporeo ed è utile soprattutto nei percorsi dimagranti per valutare in che modo evolve la perdita di peso e nei soggetti sportivi. 

La plicometria ha una percentuale di errore rilevante, ma se tutte le pliche diminuiscono, si può essere abbastanza sicuri della perdita di tessuto grasso.   

Bioimpedenziometria

Ultimo e più sofisticato step per la valutazione della composizione corporea, è la bioimpedenziometria. Si tratta di un’analisi tricompartimentale del corpo umano, che analizza, oltre alla massa grassa e alla massa magra, anche l’idratazione (sia intra che extracellulare) dell’organismo.  

L’attrezzo professionale utilizzato è chiamato BIA ed è costituito da 4 elettrodi, da applicare 2 sulle mani e 2 sui piedi, collegati a dei fili conduttori, attraverso i quali viene fatta circolare corrente elettrica.

La corrente attraversando l’organismo subirà un calo della sua intensità a causa dell’impedenza associata alle varie strutture corporee; un apparecchio trasduttore riceve tutti i segnali e li traduce in misure corporee.  

Questo test si basa sul principio secondo cui i tessuti dell’organismo si comportano come conduttori o non conduttori di corrente elettrica o dielettrici, cioè in grado di trattenere le cariche elettriche: il tessuto muscolare è un buon conduttore, le ossa e il tessuto adiposo sono cattivi conduttori. 

Per evitare di avere risultati errati, bisogna avere delle accortezze e tenere conto di alcuni dati del paziente: disidratazione, temperatura, attività fisica svolta nelle ore precedenti. 

Bisogna dire però che nonostante la BIA sia un apparecchio professionale, ha un margine di errore da tenere in considerazione.  

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