Quando si indagano le abitudini alimentari, una delle prime domande riguarda la colazione, che si sa, è uno dei pasti più importanti della giornata.
Purtroppo però, tantissime volte la colazione che va per la maggiore è la classica “cappuccio-e-brioche”. Buona, per carità, tipicamente italiana, ma non è sicuramente la colazione ideale dal punto di vista nutrizionale, in quanto molto sbilanciata: tutti zuccheri e grassi! A metà mattina, oltre che presi dagli impegni di lavoro, saremo presi da un attacco di fame improvvisa!
Quale può essere invece una colazione veloce, comoda ma equilibrata? Una tazza di latte, oppure uno yogurt, alimenti in grado di apportare una buona quota proteica, abbinati ad una porzione di cereali.
I cereali rappresentano infatti una delle fonti di carboidrati, sia complessi che semplici, tra cui poter scegliere per la prima colazione. Forniscono il giusto apporto di fibre, vitamine e minerali, e soprattutto le energie necessarie ad affrontare la giornata, senza appesantirci o costringere il nostro organismo ad un lungo processo di digestione.
In più, grazie alla loro capacità di donarci un corretto senso di sazietà, evitano che a metà mattina sopraggiunga il classico “buco” allo stomaco.
Da non sottovalutare il lato pratico: sono decisamente comodi, in quanto non serve prepararli o cucinarli in anticipo, come invece può richiedere una torta fatta in casa, un pancake o altri dolci. Considerando la fretta tipica del primo mattino, quando ci si deve preparare per andare in classe, in ufficio o semplicemente uscire di casa per le commissioni giornaliere, aprire la scatola di cartone e versare nella tazza i cereali, può farci risparmiare del tempo, dandoci l’opportunità di nutrirci adeguatamente.
Di preciso, da chi sono stati inventati questi “cereali da prima colazione”? E’ un alimento che risale a 100 anni fa, quando i fratelli Kellogg (il cui cognome ancora oggi è associato ad un famoso brand) li misero a punto in Michigan per proporre un’alternativa più sana alla “english breakfast” con uova, salsiccia e bacon. La prima lavorazione tecnologica riguardava soltanto il mais, nel corso dei decenni sono state messe a punto tecnologie anche per avena, riso, e frumento, partendo da semi interi o raffinati.
La Svizzera invece è la patria del “muesli”, una miscela che oltre i cereali comprende anche semi, frutta secca o disidratata, cioccolato. In questo mix, aumentano di sicuro micronutrienti come vitamine, e minerali e fibre, ma anche le calorie.
A noi quindi scegliere, su una proposta così vasta, il cereale da prima colazione più adatto a noi.
Di sicuro, una regola generale è quella di leggere le etichette: più la lista degli ingredienti è corta, più l’alimento è naturale e positivo per il nostro fegato!
Attenzione alla tipologia di cereale, molto spesso anche se sulla confezione è riportato “integrale” non è detto che lo sia al 100%, delle volte si utilizzano dei mix di farine, sia raffinate che integrali. Questo può andare ovviamente ad influire sulla glicemia e la produzione di insulina, che andrebbe tenuta sempre sotto controllo nel corso della giornata.
Altra cosa sono gli zuccheri aggiunti: vanno bene quelli naturalmente presenti in frutta o nel cereale stesso, ma non lo zucchero “chimico” come sciroppi di glucosio o fruttosio addizionati, stessa cosa per dolcificanti chimici.