Allergia al nichel

allergia al nichel

Il nichel (Ni) è il metallo più diffuso sulla crosta terrestre. Lo si trova nell’aria, nell’acqua, nel suolo, nei cosmetici, nel tabacco, negli alimenti e persino nel corpo umano.

Con l’alimentazione, ogni individuo assume mediamente una quantità giornaliera di circa 300-600 microgrammi (μg) di nichel; il problema è che tale quantitativo supera di gran lunga il fabbisogno necessario (pari a 30 μg al giorno).

L’allergia al nichel è un disturbo cronico e ricorrente; può svilupparsi a qualsiasi età ed è più frequente nelle donne rispetto agli uomini (per la maggiore esposizione ai prodotti di gioielleria come bracciali, collane e orecchini).

Il nichel può provocare due tipi di reazioni allergiche: la classica dermatite da contatto (DAC) e la sindrome sistemica da allergia al nichel (SNAS). La DAC si manifesta con orticaria, bruciori, pruriti ed eczemi e può essere scatenata dal contatto prolungato con oggetti contenenti nichel. La SNAS, invece, può generare nausea, problemi intestinali e reazioni cutanee ma anche asma e rinite. Può nascere dal contatto fra il metallo e la mucosa gastrica e tramite l’ingestione di cibi ricchi di nichel.

Solitamente, l’allergia al nichel si scopre attraverso il Patch Test, un semplice test cutaneo che ne consente la diagnosi, esso rivela l’eventuale reazione al metallo e l’intensità dell’allergia.

Data l’ampia distribuzione in natura, il nichel è presente nella maggior parte degli alimenti pertanto sarebbe sbagliato pensare ad una dieta del tutto priva di quest’oligoelemento metallico.

Per “disintossicarsi” dal nichel è necessario lavorare sulla scelta degli alimenti giusti e della loro corretta combinazione giornaliera in modo tale che il contenuto di nichel non sia troppo elevato per creare “fastidio”.

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