Il porro è un ortaggio conosciuto già dagli antichi Egizi e dai Romani, questi ultimi lo diffusero in Britannia, dove fu talmente apprezzato da diventare l’ortaggio nazionale gallese.
Il porro (Allium ampeloprasum parrum) è originario dell’Asia centrale ed una Liliacea biennale.
Ha un sapore fine e delicato, molto più dolce, quasi zuccherino, rispetto alla cipolla.
La parte sotterranea, costituita da foglie di forma cilindrica, è la parte “bianca” e tenera, la più apprezzata e spesso l’unica a essere consumata. La parte “verde” invece sono le foglie, che, tagliate alla base del punto in cui si allargano, si utilizzano più che altro in zuppe o brodi per aromatizzare.
Quando si acquista un porro fresco bisogna prestare attenzione che sia dritto e sodo, senza macchie scure e con le foglie di un verde brillante. E’ necessario poi pulirlo accuratamente, per rimuovere la terra che si annida tra le foglie. Dopo aver eliminato la parte radicale filamentosa ed asportato le foglie esterne nel caso in cui non siano fresche ed intatte, è opportuno praticare qualche incisione in senso longitudinale per aprire le foglie e lavarle sotto l’acqua corrente.
Proprietà nutrizionali
Appartenendo al genere Allium (come cipolla, aglio e scalogno) è ricco di composti organosolfurici volatili che ne caratterizzano l’odore e il sapore, la cui concentrazione aumenta nella foglie interne.
Una porzione di porro, che equivale circa a 200gr, apporta circa il 23% della quantità di fibra giornaliera raccomandata, e soltanto 58 calorie.
A livello nutrizionale, il porro rappresenta sicuramente una buona fonte di micronutrienti, in particolare è ricco di potassio, ferro, magnesio, calcio, ma anche vitamina C, B6 e acido folico.
Gli si riconoscono proprietà lassative, dovute all’elevato contenuto di fibra solubile (soprattutto inulina), ma anche diuretiche, antisettiche e toniche,inoltre è un ottimo depurativo dell’apparato digerente.
Utilizzo in cucina
Il porro può essere mangiato crudo o cotto. Nel primo caso viene tritato finemente ed utilizzato in aggiunta alle insalate, come condimento, in sostituzione della cipolla, scalogno o erba cipollina. Cotto viene invece impiegato nella preparazione di brodi, piatti in umido, oppure può essere abbinato alle patate per creare una famosa zuppa francese la “Vichyssoise”. Tagliato a rondelle e stufato qualche minuto può essere aggiunto alle uova per fare una frittata poi cotta in forno.